Sta per iniziare la stagione di raccolta!

La quercia da sughero è uno dei tanti miracoli della natura. Vive in territori particolarmente difficili dando vita ad un complesso e ricco sistema di biodiversità. Resiste a situazioni climatiche anche estreme. Riesce a difendersi efficacemente anche dagli incendi più devastanti. E poi c’è il sughero, la sua straordinaria corteccia, che, grazie alla caratteristica di rigenerarsi in un tempo relativamente breve, rappresenta una delle poche materie prime effettivamente rinnovabili esistenti al mondo ed utilizzata in molti settori industriali.

Soprattutto in enologia.

Da tempi immemorabili, infatti, il connubio fra sughero e vino costituisce un caposaldo dell’industria enologica di qualità. Nonostante innumerevoli tentativi di ridimensionarne l’uso o, addirittura, di sostituirlo interamente.

Solo il sughero, infatti, ancora oggi, nonostante i tanti progressi tecnologici in fatto di materiali alternativi, riesce a garantire le prestazioni indispensabili per la conservazione e l’evoluzione dei vini.

E così come il vino ha, nella vendemmia, il suo rito annuale, il sughero ha nella stagione dell’estrazione il suo periodo di maggiore e frenetica attività dal quale dipende il lavoro dei mesi successivi. Finalizzato, principalmente, a fornire al settore enologico tutti i tappi di qualità di cui ha bisogno.

Un periodo che, normalmente, va dalla tarda primavera fino ai primi giorni del mese di agosto. Grazie alle condizioni fisiologiche delle piante che, proprio in questa stagione, favoriscono il rilascio de sughero senza che, per questo, abbiano a subire alcun danno.

Un periodo di lavoro intenso e febbrile. Una vera e propria corsa contro il tempo. A svolgerlo sono persone estremamente preparate e capaci di lavorare anche in condizioni ambientali particolarmente difficili. Con l’obbiettivo di sfruttare al massimo questo periodo favorevole, ma estremamente breve.

Un periodo che, almeno in Sardegna, si sta avvicinando a grandi passi.

Grazie ad un inverno finalmente ricco di piogge e ad un clima tutto sommato mite, si prevede che già dai primi giorni di maggio le squadre di raccoglitori – nel lessico del settore vengono chiamati bucadori – sciameranno per le numerose foreste della Sardegna. Naturalmente non mancheranno quelle del Sugherificio Molinas che lavoreranno non solo nelle foreste di proprietà dell’Azienda, ma anche in altre (pubbliche o private), i cui proprietari affidano alla professionalità dei raccoglitori del Sugherificio Molinas non solo il buon esito della stagione che sta per cominciare, ma addirittura, di quelle future.

Infatti un’operazione di raccolta non eseguita a regola d’arte può compromettere, spesso in maniera definitiva, la produttività e, purtroppo, anche la sopravvivenza delle piante. E, quindi, delle stesse foreste.

Per un bilancio della stagione, ovviamente, occorrerà attendere la fine della prossima estate. In ogni caso si può già prevedere che per quel periodo sarà certamente disponibile, ancora una volta, tanto buon sughero che, dopo il necessario periodo di stagionatura, potrà essere trasformato in tappi destinati ai migliori vini del mondo.

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